Antonio Marasco (ANAS) e l'assassinio di una quercia
Il suddetto e' il direttore dell'ANAS Abruzzo e Molise che ha deciso di uccidere una quercia pluridecennale.
Mi hanno insegnato che il capo e’ sempre responsabile di tutto. Non ha importanza quale sia la struttura decisionale sotto, il capo e’ quello che ha preso onere ed onori, oltre che lo stipendio, di dirigere il gruppo che guida, quale che sia.
Questo vale per la politica, per gli enti locali, per le associazioni, di qualsiasi genere.
Antonio Marasco e’ il Responsabile Struttura Territoriale Abruzzo e Molise per l’ANAS, e dunque il diretto responsabile di quanto l’ANAS decida nella nostra regione inclusa la responsabilita’ di una quercia decennale (e forse centenaria) che sara’ abbattuta a giorni in Abruzzo.
E questo pure se Mr. Antonio Marasco non ha mai aperto bocca sulla quercia.
Anzi, in un certo senso il suo tacere e’ ancora piu’ grave perche’ invece di accettare la responsabilita’ di quanto accade e di spiegare, ascoltare, dialogare, si nasconde dietro il silenzio e un qualche anonimo deux ex machina chiamato ANAS.
E no.
Non importa quale sia stato il coinvolgimento di Mr. Antonio Marasco in questa faccenda. Il capo e’ il capo, e qui l’ANAS e’ Mr. Antonio Marasco.
Siamo a Moscufo, in Abruzzo, provincia di Pescara.
Un paese piccolo, di 3000 anime, che sorge su una collina. Vicino il fiume Tavo, e tanta agricoltura.
C’e’ pure una strada, con una rotonda costruita da poco.
Sfortuna vuole che dentro la rotonda ci sia una quercia che a me pare centenaria.
Hanno provato un po di tutto per farla morire, inclusa la cementificazione al millimietro della base della quercia. Si passa dal tronco dell’albero al cemento, nemmeno un millimetro di terra.
Ma questo all’ANAS che gestisce rotonde e strade non basta.
L’albero non e’ morto di morte naturale, nonostante il cemento.
Non si sa perche’ , ma deve morire.
All’ANAS non importa nulla delle querce, dei cambiamenti climatici, del verde, della calura, della bellezza, dell’ecosistema.
Nada.
La quercia ha da morire.
Si sono attivati in tanti, residenti, associazioni ambientaliste, e pure il comune di Moscufo che ha detto che vogliono salvare la quercia.
Nada.
L’ANAS dal cuore di cemento e’ irremovibile.
Dov’e’ in tutto questo Mr. Antonio Marasco?
Assente, nascosto dietro la sigla ANAS, anonima ed in modo tale che come sempre non e’ mai responsabilita’ di una persona sola.
Ma il capo e’ il capo e che passi alla storia che e’ Mr. Antonio Marasco il diretto responsabile della quercia che presto sara’ abbattuta.
Non capisco questi dove vivano. Non hanno figli costoro? Non vedono che ogni giorno l’afa ci divora un po di piu’? Non capiscono che gli alberi si piantano e non si uccidono, specie quelli che sussistono da decenni se non secoli in questo caso? Ci vogliono anni ed anni ed anni per far crescere una quercia.
Davvero si vuole schiaffeggiare cosi la volonta’ popolare? Distruggere il verde urbano in un paese, l’Italia, afflitto dai cambiamenti climatici come non mai?
Io non ci credo che non esistano altre soluzioni. E’ solo pigrizia mentale la loro, e la mancanza di amore, e in questo caso l’apatia di Mr. Antonio Marasco.
Sono sicura che se dicessero ai residenti, si la curiamo noi, e ci prenderemo cura di foglie ed arbusti, almeno come prova, sarebbe una buona risposta.
E invece no, la scure vogliono.
La devono abbattere.
Che gente piccola.
Si vergogni Mr. Antonio Marasco e tutta l’ANAS Abuzzo.