Cingolani e Franceschini approvano altra centrale turbo-gas a La Spezia
Una centrale carbonifera diventera' centrale a gas. Da fossile a fossile.
Panorama rilascia un interessante articolo sulla possibile dipartita di Cingolani dal Minstero per la Transizione Ecologica. Dice che il suo lavoro e’ finito. Superman!
Non si sa se sia vero, visto che al momento in cui scrivo non riesco a trovare altre fonti che lo confermano.
Quello che pero’ trovo pero’ e’ un altra centrale turbogas approvata dal nostro ministro il giorno 1 Dicembre 2021 nella sua inesorabile alla gassificazione dell’Italia e in accoppiata con Franceschini, ministro dei Beni Culturali.
Eccolo:
Questa volta ad essere interessati i comuni di La Spezia e di Arcola, dove una vecchia centrale a carbone, intitolata ad Eugenio Montale, cessera’ le operazioni il 31 Dicembre 2021 e sara’ trasformata in centrale turbogas per conto di ENEL.
Hanno detto di si tutti gli enti VIP: la regione Liguria, la Commissione VIA, e ovviamente il duetto Cingolani-Franceschini. Nessuno invece ha ascoltato i commenti e i desideri dei residenti della zona che pure hanno presentato interessanti osservazioni e sottolineato l’assurdita’ di questa nuova centrale a gas in Italia.
Il sito in questione occupa 70 ettari di terreno.
Come sempre, uno dira’: beh, il gas e’ meglio del carbone. Certo, ma questo (forse!) aveva un senso 30 o 40 anni fa. Adesso i cambiamenti climatici sono davvero troppo impellenti, il metano sempre un gas serra e’, le risorse non-fossili troppo avanzate per stare qui ancora con i passettini da formica.
La tanto decantata decarbonizzazione significa infatti fermare tutte le fonti fossili, gas incluso, ed invece potenziare o migliorare il resto: idroelettrico, rinnovabili, batterie, rete elettrica, educazione del cittadino a risparmiare e a usare energia in modo efficente.
Interessante che alla stampa anglosassone i nostri eroi dell’ENEL per bocca del loro CEO Francesco Staraca, parlino di “continuare a crescere con le rinnovabili”.
Come sempre, decidere oggi, nel 2021 di costruire centrali a gas, significa sposare le fonti fossili per altri 30, 40 anni.
Non andiamo da nessuna parte cosi.
E poi, come osservato milioni di volte, il consumo di gas in Italia e’ stabile e anzi, in calo: il picco massimo e’ stato raggiunto una decina di anni fa.
Non riesco dunque a capire la logica di continuare a costruire altre centrali a gas: la popolazione italiana e’ stabile, gli inverni certo non piu’ freddi, e (mi auguro) che tutti gli incentivi verso l’isolamento termico aiutino a risparmiare energia. Per di piu’ ci sono altre centrali a gas in dismissione in Italia.
Cui prodest allora una nuova centrale turbogas?
Risposta: all’ENEL, e alla politica, ma non certo all’ambiente o alla gente di La Spezia.
E infine altre considerazioni.
Come parte del processo autorizzativo si osserva che la zona e’ interessata da elevati tassi di tumore al polmone, e di malattie del sistema circolatorio, respiratorio, nervoso e degli organi di senso.
Questo non e’ sorprendente, perche’ e cosi’ vicino a tutte le centrali carbonifere del mondo. Ma … con la turbogas sara’ meglio?
Saranno emessi nitrati (NOx), benzene, toluene, idrogeno solforato e xylene, anche qui come tutte le centrali a gas del mondo.
Questi non avranno impatti sulla salute?
E ancora, nelle vicinanze di questa novella centrale a gas sorgono tre aree protette, il Parco del Magra-Vara, Montemarcello, Portovenere-Riomaggiore San Benedetto. Dopo decenni di centrale a carbone, non possiamo dare alla natura un po’ di respiro?
E anche se sicuramente la centrale a turbogas rende di piu’, e’ bene ricordare che con costi minimi su 70 ettari di terreno ci si possono mettere 65,000 pannelli solari