Cingolani e Franceschini approvano rigassificatore nella casa dei fenicotteri a Cagliari
Il permesso accordato a Marzo 2021 sorgera' nell'area protetta Santa Gilla
Roberto Cingolani e Dario Franceschini dopo giusto un poco piu di un mese da Ministri del drago approvano un rigassificatore a Cagliari. E’ successo nel Marzo del 2021, ed e’ del tutto consistente con la loro smania di riempire l’Italia di centrali ed infrastruttura legata al gas, che sempre un fossile e’.
Quelli della Sardinia LNG, ora ribattezzata Isgas Energit Multiutilities, la ditta che avra’ l’onore di costruire quest’altro schiaffo all’ambiente, avra’ 5 anni di tempo per realizzare l’opera e potra’ gestire il suolo per 50 anni.
Ma com’e’ successo tutto questo, e cos’e’ un rigassificarore?
Un passo indietro. Come si fa a trasportare il gas (per la maggior parte metano) che e’ in uno stato aeriforme e dunque volatile da un posto all’altro? Beh, quello che si fa e’ di liquefarlo, abbassando la temperatura e sottoponendolo ad alta pressione. Cioe’ comprimi e raffreddi il gas finche’ quello non si condensa e diventa liquido. Questo rende piu’ facile e gestibile il trasporto, specie per via mare, e fa’ si che il gas occupi meno volume. In piu’, il gas liquefatto e’ meno infiammabile rispetto al gas nello stato aeriforme.
Quindi prima di partire (ovunque sia il porto di partenza) il gas viene liquefatto. Nelle navi trasporto ci sono contenitori per mantenerlo allo stato liquido con le giuste condizioni di pressione e temperatura. Una volta arrivati a destinazione pero’ occorre ritrasformare il liquido in gas per il trasporto nelle condutture e per il consumo finale.
Ed e’ questo che si fa nel rigassificatore che proprio per motivi di carico e scarico di solito sorge in zone portuali.
Dunque, questo e’ quello che esattamente vogliono fare, e che chissa se stanno gia’ facendo, a Cagliari. E infatti cosa prevede il tutto secondo le carte approvate dal duetto piu’ fossile d’Italia Cingolani e Franceschini?
“Connessione e scarico di gas liquefatto dalle navi, tubatura a bassa temperatura per il trasporto, stoccaggio, pompaggio e rigassificazione, filtraggio e “odorizzazione” del gas metano.”
Tutti hanno dato parere positivo: Ministeri, Commissione VIA, Istituto Superiore della Sanita’. Come se non avessimo una crisi climatica in corso a livello planetario! Ma per costoro e’ sempre tuttapposto!
Interessante che la regione Sardegna, assieme ai suoi assessorati all’ambiente e al trasporto aveva chiesto la sospensione dell’opera e invece il Comitato Regionale Tecnico della regione aveva dato parere positivo.
La destra non sa cosa fa la sinistra.
Incredibilmente pure Legambiente Sardegna da’ il suo benestare, e ritiene “l’opera utile e necessaria” e chiede al massimo che l’impianto venga spostato un pochino!
Tuttapposto, sempre.
Occorre leggere i testi dei cittadini, che hanno offerto parere negativo ma che nessuno ha ascoltato, per capire davvero di che si tratta.
Intanto questo rigassificatore sorgera’ dentro un area protetta, lo Stagno di Cagliari, Saline di Macchiareddu, Laguna di Santa Gilla, zona paludosa e casa di fenicotteri, aironi, cormorani ed altri uccelli, come spiegato in una accorata e dettagliata lettera inviata a Roma dai cittadini locali.
Ecco, il sito scelto prima e il sito protetto in basso:
L’impianto “utile e necessario” sorgera’ a 300 metri da un centro di residenza di pescatori, detto Villaggio di Pescatori Giorgino, con associato viavai di 20/25 navi al mese, ciascuna lunga 100 metri e cariche di gas liquefatto, che resteranno ancorate per 12-15 ore alla volta. Ovviamente sono tutti preoccupati.
La citta’ di Cagliari non e’ lontana, e qui ci sono gia’ navi crociera, petroliere collegate alla Saras, e altro traffico merci. Insomma non e’ il massimo neanche in termini di sicurezza.
Che dire.
Costruire quest’impianto significa appunto continuare a pompare gas nelle case degli italiani per almeno altri 30, 40, 50 anni. Con buona pace della transizione energetica. Per una nazione che dice di essere “amica” di BOGA, e quindi di voler fermare le fossili, mi sa che non ci siamo, no?