Il dilemma irrisolto dell'acqua nucleare radioattiva
Nel Massachussetts una nucleare centrale dismessa dove non si sa che fare di 4 milioni di litri di acqua "leggermente" radioattiva.
Infatti, sorge qui un impianto nucleare dismesso chiamato Pilgrim Nuclear Power Station.
Ci sono dentro quasi 4 milioni di litri di acqua radioattiva.
La domanda e’: dove metterli? Chi decide? Lo stato del Massachussets? La ditta proprietaria dell’impianto? I cittadini hanno voce in questione?
Il proprietario della Pilgrim Nuclear Power plant si chiama Holtec International. Loro vogliono “trattare” l’acqua e riversarla in mare. E chi si e’ visto si e’ visto.
Residenti e politici, pescatori e vacanzieri, capi tribu e agenti immobiliari, sono tutti uniti e non ne vogliono sapere.
E chi puo’ biasimarli?
Cape Cod e’ zona turistica e gli operatori sanno che nessuno vuole venire in vacanza con lo spettro del mare radioattivo: il cattivo marketing e’ evidente. E dunque ci sono iniziative politiche per vietare le operazioni di scarico di queste acque trattate o non trattate in mare, proprio per salvaguardare l’integrita’ del turismo.
Altre opzioni sono di farla evaporare in aria o di mandarla via camion in un altro stato. Lo scarico in mare (a puntate) e’ la soluzione piu’ economica, evaporare l’acqua e’ piu’ difficile per il modo in cui e’ stoccata. Ovviamente il trasporto in altre localita’ dipende da chi se la vuol prendere. Per esempio potrebbe essere mescolata al tericcio e seppellita, o messa in laghetti artificiali per evaporazione “naturale”.
La Pilgrim Nuclear Power Station si trova a Plymouth ed e’ stata operativa per circa 50 anni. Ha chiuso nel 2019. In questa centrale l’energia nucleare veniva usata per riscaldare l’acqua, trasformarla in vapore che poi faceva girare una turbina. Poi l’acqua veniva raffreddata e il ciclo cominciava da zero. Ovviamente in tutti questi cicli, essendo alta la probabilita’ di contatto dell’acqua con le barre radioattive, l’acqua si e’ contaminata.
La domanda di cosa fare di quest’acqua e’ importante, non solo per il contesto locale ma perche’ negli USA (e nel mondo intero) e’ adesso che inizia l’opera di smantellamento sistematico delle centrali nucleari e quindi tutto questo potrebbe creare dei precedenti. La maggior parte degli impianti nucleari sono stati costruiti fra il 1970 ed il 1990.
Questa Holtec si trova in una situazione interessante: hanno di proposito comprato impianti nucleari chiusi nel New Jersey (Oyster Creek Generating Station), nello stato di New York (Indian Point Energy Center) e stanno finalizzando l’acquisto di un’altra centrale che chiude nel Michigan (Palisades Nuclear Plant).
Evidentemente hanno pensato che c’era buon business dietro!
Ma la Holtec avra’ molto da fare: in questa Pilgrim Nuclear Plant ci sono anche scarti solidi incluse 800 tonnellate di barre radioattive messe in una sorta di piscina a bassa temperatura vicino all’impianto stesso. La piscina era stata disegnata per ricevere un terzo del materiale di scarto che oggi attualmente contiene. La National Academy of Sciences americana ha concluso che se qualcosa dovesse andare storto nel sistema di raffreddamento di questa piscina con una densita’ cosi elevata di materiale radioattivo, appunto tre volte tanto quello per cui era stata disegnata, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche. Piano piano stanno costruendo sarcofagi in cemento e acciaio che dovrebbero essere piu’ sicure di queste piscine.
Anche durante gli anni dell’operativita’ questa Pilgrim e’ stata una delle peggiori d’America: nel corso degli anni ci sono stati moltissimi problemi meccanici, problemi di sicurezza, fra cui valvole malfunzionanti, eccesso di acqua in circolazione.
Quando hanno chiuso e’ stato grazie alle pressioni dei cittadini e a causa degli elevati costi che la rendevano obsoleta rispetto al gas e soprattutto alle rinnovabili.
Per quanto riguarda gli scarichi in mare, la Holtec dice che e’ gia’ successo durante i quasi 50 anni di attivita’ e che nessuno si e’ mai lamentato. Dicono pure che il mare diluisce eventuali contaminanti, e non mostra tracce di radioattivita’ anche se non si sa da dove vengono i loro dati. Dicono che stanno cercando di “spiegare” alla popolazione che non succedera’ niente e che tutte queste reazioni di negativita’ sono solo emotive e non bastate sulla cognzione scientifica.
Dicono che fra il 2011 e il 2013, prima di chiudere, la Pilgrim ha svolto 60 operazioni di scarico in mare con circa 2 milioni e mezzo di acqua a “bassa” radioattivita’, le cui concentrazioni (secondo loro) erano molto al di sotto dei limiti di legge.
Pero’ qui la gente e’ preoccupata lo stesso. Oltre al turismo ci sono 50 campi di ostriche, dal valore commerciale di oltre 5 milioni di dollari. I rappresentanti di categoria dicono che riversare acqua in mare sarebbe devastante per loro.
Molti dei residenti dicono che non sapevano che gia’ in passato c’erano stati scarichi e non ne vogliono piu’.
Dicono che il passato non si puo’ cambiare, ma il futuro si puo’ ancora scrivere.
E questo si applica anche a noi italiani.
Le centrali nucleari non possono essere la soluzione. Uno deve solo trasportare questo problema con la mente al nostro stivale. Un giorno dovremo contendere con la possibilita’ di scaricare acqua “trattata” lungo la costa italica? O nei laghi d’Italia? E se si, in quale localita’? Davvero i residenti accetteranno questo? Chi fara’ i controlli? E se la radioattivita’ “leggera” portasse danni a lungo termine, chi ne paghera’ le conseguenze? Quanto tempo ci vorra’ per rendersene conto? Avremo delle Gela nucleari? Ovviamente senza parlare neanche di scarti solidi, come le barre radioattive della Pilgrim.
Ecco.
Come sempre la soluzione migliore (non perfetta, ma migliore) a mio avviso e’ fare tutto il possibile per sfruttare sole e vento ed idroelettrico e per risparmiare energia il piu’ possibile.