Le rinnovabili d'Europa battono il gas
Per la prima volta piu' elettricita' da sole e vento (22%) che dal gas (20%). Lo stacco aumentera' ancora nel 2023
Un anno fa nessuno poteva aspettarsi che l’elettricita’ del vecchio continente sarebbe stata prodotta piu’ dalle fonti rinnovabili che dal gas.
E invece questo e’ quello che capita dopo un anno di guerra in Ucraina.
E’ molto triste che siano dovute arrivare guerre e dolore e morti per portarci fino qui.
Ad ogni modo, prima del 2022, circa il 40% del gas e il 27% del petrolio dell’UE arrivavano dalla Russia grazie ad una fitta infrastuttura costruita e curata nel corso di decenni.
Con la guerra i gasdotti di Mosca si sono fermati causando, specie all’inizio, panico, prezzi alle stelle, e corsa temporanea al carbone.
Ma le cose non sono assolutamente andate cosi male come si temeva.
La corsa al carbone e’ stata breve e tutto sommato il poco intensa. I consumi di carbone per generare elettricita’ infatti sono aumentati solo dell’1.5%.
Quello che invece e’ stato inarrestabile e’ stata l’ascesa del solare e dell’eolico.
Nel 2022 il sole ed il vento hanno fornito il 22% dell’energia elettrica, il gas il 20%. E’ stata la prima volta nella storia. Tutto questo ha significato un risparmio di circa 10 miliardi di euro, che sarebbero finiti quasi tutti nelle tasche russe. Il carbone ha invece fornito il 16% dell’energia europea. Nucleare e idroelettrico sono in forte calo. Il nucleare perche’ molte centrali sono state fermate per operazioni di manutenzione, o perche’ chiuse permanentemente; l’idroelettrico perche’ ci sono state condizioni di scarsa pioggia che hanno portato a bassi livelli nei bacini usati per generare energia.
Di tutti questi ingredienti, la cosa piu’ interessante e’ che il sole ed il vento sono in forte ascesa da anni. Rispetto al 2018 l’energia dal sole e’ raddoppiata, con una impennata nel 2022.
L’energia dal sole diventa piu’ economica, intanto perche’ la tecnologia e’ diventata piu’ efficente e perche’ con la produzione di massa i costi si abbassano. Una sorta di ciclo virtuoso. Invece quella dalle fossili e’ diventata piu’ costosa, proprio grazie alla guerra e alle incertezze di mercato.
Nel 2022 l’energia del sole e’ aumentata del 24% rispetto al 2021.
Circa 20 nazioni europee hanno registrato record di energia solare.
La guerra e’ stata in effetti un enorme catalizzatore: tutti a mettere pannelli sui tetti nel 2022 in previsione dell’aumento dei prezzi.
Il risultato e’ stato un aumento della potenza installata tre volte superiore al 2021.
Ci si aspetta che per il 2023 la produzione di energia elettrica dalle fonti fossili diminuira’ ancora grazie ancora alle incertezze collegate alla guerra. Anzi, finora nelle prime settimane del 2023 c’e’ stato gia’ un calo del 29% rispetto al 2022 della generazione di energia elettrica dalle fossili.
Ed eccoci qui allora.
In Europa il sorpasso delle rinnovabili sul carbone c’e’ stato nel 2019; e quello sul gas nel 2022.
Tutto questo ha delle forte implicazioni per il futuro: continuare ad insistere sul gas “fatto in casa” come vorrebbe la Meloni e tutti i suoi compari all’ENI e’ anacronistico. Come pure e’ anacronistico costruire gasdotti, installare terminal per il trasporto di gas liquido che arrivi invece che dalla Russia, ora dagli USA o dal Nord Africa,.
Ci vogliono un’enormita’ di investimenti, accordi, permessi, sopratutto di tempo.
E nel frattempo che tutto questo avanza, il sole sui tetti avanza piu’ in fretta.
Non e’ cosi difficile. Basta solo incentivare la solarizzazione con la stessa foga con cui abbiamo incentivato le fossili.