Luca Zaia contro le trivelle in Polesine
Il governatore del veneto, leghista conferma di essere anti-trivelle per evitare ulteriore subsidenza
Tutti quelli che mi seguono sanno che non mi importa granche’ dei colori dei nostri politici.
Io voglio solo che facciano la cosa giusta per l’Italia e per gli italiani.
Possiamo discutere di cosa sia la cosa giusta su migranti e tasse, ma in tema trivelle la risposta e’ semplice: la cosa giusta da fare e’ non continuare a trivellare l’Italia, paese sismico, fragile, turistico, dalle risorse oil and gas limitate.
Teniamoci quello che abbiamo (e cerchiamo di sbaracciarcene al piu’ presto) ma non buchiamoci piu’.
Zaia sottolinea la pericolosita’ della subsidenza innescata dalle trivelle in seguito estrazioni di metano degli anni ‘50. In alcuni casi il terreno e’ sprofondato di tre o quattro metri.
Ovviamente essendo il governo attuale di destra e’ guidato da Meloni-Salvini, il fatto che Zaia esca un po’ dalle righe politiche non puo’ che essere ammirato.
Ma come dice lui, i dati parlano chiaro, la subsidenza da trivelle c’e’ stata e ci sara’ ancora se torniamo indietro di 70 anni con permessi nuovi.
L’intervistatore, Marco Cremonesi, e’ abbastanza cattivo nel chiedere “E la Croazia?” oppure chiedendo a Zaia se per caso lui sia un “ambientalista ideologico”.
Cremonesi probabilmente vuole indicare che la Croazia, furba!, si prende le risorse e l’Italia, scema!, non lo fa.
Evidentemente Cremonesi non sa che l’Italia trivella in Adriatico dagli anni 1950 (cioe’ da 70 anni) e la Croazia ha iniziato si e no dieci anni fa a parlare di trivelle. E non sa che quello che la Croazia estrae ed ha estratto e’ poca cosa rispetto a quello che continuiamo as estrarre in Italia. E forse non sa che l’Adriatico e’ largo 160km, e che eventuale infrastruttura estrattiva piazzata dai croati non potra’ mai arrivare fino a Rovigo.
Ma poi perche’ parlare di ambientalismo ideologico? Cosa vuol dire l’ambientalimo ideologico? Essere ambientalisti non e’ una cosa brutta o di cui vergognarsi, significa solo voler bene alle generazioni future desiderando un pianeta sano per tutti.
E infine Marco Cremonesi ritira fuori la faccenda delle bollette e che la crisi e’ grave.
Ancora con la fiera del sentito dire. Come detto ieri, quello che resta in Italia e’ poco, schifoso, difficile da estrarre e servira’ solo a rendere ancora piu’ fragile lo stivale ballerino e densamente abitato.
Trivellare oggi non fara’ abbassare le bollette di un centesimo, a lungo termine invece fara’ abbassare il territorio in modo irreversibile.
Non c’e’ bisogno di fare esperimenti sulla pelle degli italiani: li abbiamo gia’ fatti e le trivelle, che sia in polesine, che sia in lucania, non hanno portato nulla di buono a nessuno, mai.
Eccetto che all’ENI.