La microplastica arriva nel sangue degli umani
L'80% delle persone esaminate ha plastica nel sangue. Non si sa cosa questo significhi per la salute umana. I piu' fragili, i bambini.
L’inquinamento da microplastica e’ ormai dappertutto. Al polo nord, nel mare, sul monte Everest, nell’acqua potabile, nell’aria, negli stomaci di uccelli e pesci, nei feti umani. Non c’e’ angolo della terra dove non abbiano trovato plastica. Spesso e’ pure plastica vecchia di quaranta o cinquant’anni che e’ ancora in condizioni pristine.
E adesso si scopre che la microplastica e’ arrivata pure dentro il sangue degli umani.
E non e’ una cosa a casaccio. Nei test che hanno fatto con un campione di 22 persone, l’80% delle persone esaminate, cioe’ 17 soggetti, aveva plastica nel sangue. Quindi e’ molto probabile che sia io che te che leggi abbiamo pure noi residui di plastica dentro.
Una volta arrivate nel sangue, l’autostada del nostro copro, le particelle di plastica possono viaggiare ed arrivare a vari organi. Nessuno sa bene cosa questo voglia dire per la salute umana, ma di certo una bella cosa non e’. Dove finiscono queste particelle? Possono arrivare nel cervello? In altri organi cruciali in modo da fare danni? Ma chi poi volontariamente si metterebbe fibre e pezzetti di plastica nel fegato? Nei polmoni? E se questo a lungo andare causasse ostruzioni o altri tipi di danni?
Studi eseguiti in laboratorio mostrano che la plastica che si attacca alle membrane delle cellule rosse degli umani impedisce loro di trasportare ossigeno in modo efficente.
La colpa di tutto questo non e’ altro che nostra.
Continuiamo come ebeti a pompare plastica dappertutto con la nostra cultura dell’usa e getta e abbiamo rovinato il pianeta.
Lo studio e’ stato eseguito dal Prof Dick Vethaak, ecotossicologo presso laVrije Universiteit Amsterdam in Olanda, ed e’ stato pubblicato nella rivista Environment International.
I soggetti esaminati erano tutti sani, e la plastica trovata era in meta’ dei casi PET, usata nelle bottigliette di plastica; un terzo conteneva polystyrene, usata negli imballaggi; un quarto conteneva polyethylene, usata per le buste di plastica.
Cioe’ oggetti di tutti i giorni.
Il diametro piu’ piccolo che poteva essere esaminato era di 0.0007 millimetri, e alcune persone avevano in corpo anche vari tipi di plastica.
Ovviamente ci saranno altri studi, anzi sono gia’ in corso su campioni piu’ grandi, per vedere se questo risultato dell’80% delle persone con plastica nel sangue si applica anche ad altre comunita’.
Chi soffre in tutto questo, come sempre, sempre sono le persone piu’ vulnerabili, iniziando dai bambini. E questo vale sempre, per tutte le cose ambientali.
E’ gia’ noto che le microplastiche sono presenti nei corpi dei bambini, specialmente quelli che vengono alimentati con le bottiglie di plastica, e che la concentrazione di plastica nelle feci dei bambini e’ 10 volte maggiore che negli adulti. La plastica e’ stata pure gia’ trovata nella placenta di donne incinte.
Si calcola che la produzione di plastica raddoppiera’ da qui al 2040.