Nel 2021 in Portogallo il 59% dell’energia elettrica e’ stato da fonti rinnovabili. In Italia il 38%.
E anzi, a Dicembre 2021 le rinnovabili portoghesi sono arrivate a quota 66%.
La parte del leone per l’anno 2021 l’hanno fatta il vento (26%) e l’idroelettrico (23%). A seguire le biomasse al 7% ed il fotovoltaico al 3.5%, per un totale di 59.5%. Il resto e’ venuto dal gas (31%) e dal carbone (2%) e dalle importazioni dal’estero.
L’ultimo impianto a carbone del Portogallo e’ stato chiuso a Novembre del 2021 per cui il prossimo anno il carbone sara’ a quota zero. Il programma era di chiudere le centrali a carbone entro il 2030, ma ci sono riusciti 9 anni prima del previsto.
Di queste cifre, la cosa piu’ interessante e’ la quota dal fotovoltaico. E infatti anche se il sole ha fornito solo il 3.5% del totale nel 2021, e’ stato un incremento del 37% rispetto all’anno precendente, il che vuol dire che il fotofoltaico e’ in forte crescita e lo sara’ ancora.
E siccome le cose vanno cosi bene in Portogallo, l’obiettivo e’ adesso di arrivare all’80% rinnovabili entro il 2026, quattro anni prima del previsto.
Questa accelerazione e’ guidata da un grande ottimismo e da risultati solidi: fra il 2010 ed oggi, il 2022 le rinnovabili sono passate dal 41% al 59%. Non e’ poco. E ovviamente c’e’ la crisi ucraina-russa che incomnbe su tutti.
Il neo ministro Mariana Vieira da Silva, che ha preso il suo incarico a Gennaio 2022 conferma: il Portogallo ha gia’ preso enormi impegni per la decarbonizzazione, ma adesso con la guerra in Ucraina ci vogliono misure ancora piu’ forti e tempi ancora piu’ brevi.
Perche’? Perche’ e’ il metodo migliore per garantire che il Portogallo non debba piu’ dipendere da oil e gas di chicchessia e perche’ la produzione interna garantisce prezzi bassi e stabili.
In questa accelerazione verso le rinnovabili e lontano dalle fossili ci si focalizzera’ sopratutto sul solare; la burocrazia verra’ snellita per i progetti con capacita’ minore di 50 MW.
L’obiettivo e’ di aumentare fino a 9 GW l’energia dal sole (adesso ne hanno solo 1.5 GW).
Ecco, tutto questo succede non troppo lontano da casa nostra e sono risultati non del fato o del caso, quanto di una politica di programmazione pluriannuale, del rendersi conto che occore fare sul serio, e che alla fine si vince in tantissimi modi con le rinnovabili: prezzi, posti di lavoro interni, salute, clima e adesso non dover giocare a Risiko con Vladimir Putin.
Non e’ che il Portogallo e’ speciale, e’ che ce l’hanno messo il cervello, la volonta’ e le mani. Abbiamo tutte queste cose anche in Italia, sole e vento e intelligenza.
Peccato pero’ che abbiamo pure Cingolani-Draghi che finora non si e’ capito cosa abbiano fatto e che strada vogliono perseguire. Un giorno approvano centrali a gas, un altro trivelle in mare, un altro giorno parlano di accelelare con le rinnovabili data la guerra in Russia, e un altro ancora incentivano la vendita di auto a benzina.
Canne al vento.