Scosse petrolifere di magnitudo 5.4 in Texas
I piu' potenti terremoti mai registrati in Texas per colpa delle estrazioni
Succede a Pecos, Texas. Terra dove fino a 20 anni fa di terremoti sentivano parlare solo alla TV ed in terre lontane.
A Novembre 2022 invece proprio qui la terra trema - magnitudo 5.4 della scala Richter.
A Dicembre 2022 un altro terremoto, pure questo di magnitudo 5.4.
Ovviamente della sismicita’ indotta abbiamo parlato tantissime volte e quindi tutto questo non e’ nuovo. E’ solo che pian piano si passa ad eventi di intensita’ e di frequenza sempre maggiore. Tutto continuera’ finche’ si continuera’ a pompare e ad immettere monnezza nel sottosuole.
Nel 2022 ci sono stati qui piu’ di 220 terremoti di magnitudo superiore ai 3.0 Richter.
Nel 2017 sono 36.
La gente qui pensava che invece di tremori fossero venti potenti.
E invece erano scosse sismiche.
E come fanno a sapere che erano terremoti petroliferi? Beh, perche’ tutte queste scosse si concentrano nella Permian Basin, contea di Reeves County, a nord-ovest della citta’ di Pecos dove ci sono trivelle di ogni genere - petrolio, gas, con fracking, senza fracking.
Sopratutto pero’ con fracking, dove tutta la monnezza di scarto, come detto milioni di volte, viene reniettata sottoterra, causando squilibri geologici che portano ai terremoti.
Vivono a Pecos 14,000 persone, ma anche moltissimi lavoratori temporanei che vengono qui solo per trivellare, attratti dalla buona paga specie per chi non ha qualifiche migliori. Tutto qui, economia, costruzioni, politica. ruota attorno alle trivelle.
Pure il business del reiniettare la monnezza nel sottosuolo e’ appunto, un business.
E siccome non vogliono chiamarle acque di scarto la chiamano acqua salata, come se fosse acqua di mare. Saltwater disposal.
600 miliardi di litri l’anno di “acqua salata” solo da Pecos che finiscono sottoterra.
L’odore del petrolio e’ qui soprannominato l’odore del denaro.
In Texas arrivano tardi a fare operazioni di monitoraggio, ed infatti e’ solo dal 2017 che hanno istituito un ente apposito, il Center for Integrated Seismicity Research.
Cosa dicono? Beh, quello che sappiamo tutti: che l’attivita’ umana di trivellare, e di stuzzicare, e di reiniettare, e di lubricare le roccie sotterranee puo’ aumentare le scosse sisimiche.
E poi dicono che sciami sismici di bassa magnitudine sono spesso indicatori di scosse di intensita’ molto maggiore.
Cosa fanno? Beh, quello che possono. Chiedono alle ditte petrolifere di limitare volontariamente le iniezioni di “acqua salata” e in qualche localita’ hanno pure vietato la trivellazione di nuovi pozzi profondi di reinizione. Hanno pure dato una multa di 2 milioni di dollari alla Exxon per non avere gestito propriamente i propri scarti.
Pecos non era terra di terremoti, ma solo di soldi facili. Adesso si ritrovano a fare i conti con scosse, inquinamento, puzze. E tante domande: che fare dei vecchi edifici costruiti prima di norme anti-sismiche? Di tubi sotterranei? E se l’ intensita’ e il numero di terremoti aumenta?
Oltre ai terremoti si aggiungono anche esplosioni. Spesso infatti le miscele chimiche di scarto, le famose “acque salate” usate per trivellare restano in superficie per evitare di iniettare volumi troppo grandi tutti insieme. Cosi aspettano il loro turno per il viaggio agli inferi in vasche all’aperto ed in qualche occasione visto che oltre al “sale” ci sono anche componenti volatili e facilmente infiammabili, ci sono stati scoppi ed incendi.
Il messaggio e’ sempre lo stesso: l’idea di trivellare ancora nel 2023 e’ malsana, e’ malsana in Texas come lo e’ in Italia; lo e’ oggi come lo era 15 anni fa; e’ malsana come lo era prima della guerra in Ucraina, e come lo sara’ in futuro.
Qualcuno deve dirle queste cose a Giorgia Meloni.