Scozia: chiude reattore nucleare, reso obsoleto dalle rinnovabili
Dopo 46 anni chiude Hunterston B: troppo costosa e insicura la manutenzione.
Ei fu. La stazione nucleare Hunterston B in Scozia chiude dopo 46 anni.
Doveva chiudere 20 anni fa, ma grazie a vari interventi di ammodernamento ha resistito finora. La sua chiusura porta il totale delle centrali nucleari nel Regno Unito ad un totale di sette.
Hunterston B si trova sulla costa occidentale della Scozia e riusciva a fornire 1GW di elettricita’, sufficente a coprire il fabbisogno energetico di circa 1.7 milioni di case. Si e’ stata utile, e tanta gente e’ grata a questa centrale per aver dato lavoro e corrente per tanti anni.
Ma le cose oggi sono cambiate. Per dirne una, nel 2020 il 98.6% dell’energia elettrica usata in Scozia e’ stato dalle rinnovabili.
Di centrali nulceari adesso, in Scozia ne resta solo una. Ma ancora per poco. Si chiama Torness e chiudera’ anche lei nel 2028. Almeno altre 3 centrali chiuderanno nel Regno Unito entro il 2025, dimezzando la generazione di energia dall’atomo. Si chiamano Hinkley Point B, Hartlepool 1 e Heysham 1.
Ma poi perche’ chiude Hunterston B?
Beh, da molti punti di vista la chiususa e’ stata inevitabile: con la crescita delle rinnovabili (e quel 98.6%!) i costi di manutenzione non erano piu’ giustificabili, e si temeva molto per la sicurezza.
A suo tempo Hunterston B costo’ 143 milioni di sterline. Questo nel 1967 che sarebbero quasi 2 miliardi di euro oggi. Con il tempo iniziarono ad apparire crepe nei blocchi di grafite attorno al reattore, che nessun intervento e nessun ammonto di denaro e’ riuscito a sanare del tutto con garanzie accettabili per il futuro.
Hunterston B ha portato la luce nelle case per tanti anni, ma adesso e’ diventata non sicura, occorre fermarsi.
Questo e’ un monito per tutti: cemento e grafite e qualsiasi altro materiale non possono competere con l’usura del tempo. Prima o poi arrivano crepe e perdite, piccole o grandi che siano, come per i pozzi di petrolio. E’ solo che qui quello che viene emesso non e’ venticello di montagna, ma materiale radioattivo. E questo vale per tutte le centrali del mondo, per per quelle di 4a o 40a generazione.
Aprire e chiudere centrali nucleari sono processi lunghi e costosi: miliardi di euro, pianficazione almeno decennale. E poi l’impossibilita’ di trovare siti di stoccaggio adeguati, un arco di vita per ben che vada di 50 anni, operazioni minerarie per produrre uranio e altro materiale che alimenta le centrali.
Meglio le rinnovabili.
In Scozia l’eolico e’ in forte ascesa, costa molto meno, e non ci sono rischi di perdite catastrofiche.
Il 98.6% mi pare una buona risposta per tutti gli scettici.