Spagna 2021: l'eolico prima fonte energetica
Vento, sole, idroelettrico e biomasse assieme hanno generato il 47% dell'energia elettrica del paese, in forte crescita. In Italia siamo fermi al 37%.
La principale fonte di energia elettrica in Spagna per il 2021 e’ stata quella eolica. Per la prima dal 2013 volta Eolo ha sconfitto l’atomo e gli idrocarburi.
In realta’ questo era gia’ successo nel 2013, ma quello fu un anno particolare in cui una delle centrali nucleari del paese, Garoña nella citta’ di Burgos, venne fermata per manutenzione.
Da allora il vento ha fatto passi da gigante, e ci si aspetta che questo continuera’ negli anni a venire, anzi ci si aspetta che il vento dominera’ lo scenario energetico del paese per il futuro prossimo.
Tutto questo non nasce dal nulla, nasce invece da una forte programmazione e da un vero intento politico, cosa completamente assente dall’agenda di Draghi-Cingolani.
Il Programma Nazionale Integrato di Energia e Clima di Spagna, il cosiddetto PNIEC, prevede il raddoppio dell’energia prodotta dalle turbine eoliche entro 2030, mentre l’energia da fotovoltaico quadruplichera’. Nel frattempo l’energia generata dal nucleare sara’ dimezzata. Restera’ invece uguale quella prodotta dall’idroelettrico.
Questo e’ il programma ma ci si aspetta che tutti questi obiettivi saranno raggiunti molto molto prima del 2030.
Il 2021 e’ stato un anno difficile per i costi energetici in tutto il mondo. La Spagna pero’ ha potuto in parte attutire il colpo perche’ ha deciso di generarsela per il piu’ possibile in casa. Quest’anno, in totale sole e vento made in Espana hanno generato il 47% del fabbisogno nazionale secondo il gestore della rete elettrica Red Eléctrica de España (REE).
Dieci anni fa le rinnovabili costituivano meno del 30% dell’elettricita’ consumata nel paese.
E non e’ sempre e solo questione di cambiamenti climatici o di nobili ideali. In questo momento sono le rinnovabili che portano i maggiori ritorni economici, specie perche’ i costi per installare impianti solari e/o eolici sono bassissimi rispetto a qualsiasi altro tipo di infrastruttura. I costi continueranno a calare come pure quelli per le batterie di stoccaggio.
Di sotto un estratto dal rapporto annuale della Red Electrica Espana per il 2020. Il rapporto per il 2021 uscira’ a Febbraio 2022, ma gia’ qui si puo’ vedere che la produzione di energia da rinnovabili continua a crescere. Per esempio, in Spagna siamo passati dal 38.9% del 2019 al 45.5% nel 2020 come si puo’ leggere dal primo rigo:
E appunto, le stime per il 2021 sono di un ulteriore aumento al 47%.
E l’Italia?
Nei primi 11 mesi del 2021 secondo dati di Qual Energia.it abbiamo usato un po’ meno del 37% di energia rinnovabile in Italia. Tutto il resto e’ stato fossile.
Dunque: Spagna 47, Italia 37.
Considerato da dove eravamo partiti, siamo molto indietro.
E infatti eravamo partiti benissimo, specie con il solare, ma a un certo punto abbiamo perso la strada. Colpa dei monopoli elettrici fossili? Colpa del governo Renzi che ha tolto gli incentivi? Colpa di tutti gli altri politici? Colpa della burocrazia? Degli italiani? Non so.
Fatto sta che dal 2016 in poi in Italia abbiamo essenzialmente smesso di investire su fotovoltaico ed eolico ed ora abbiamo ritardi immensi. Secondo Roberta Valenziani dell’associazione Elettricita’ Futura siamo il paese in Europa con i piu alti ritardi e costi di installazione per il solare. In media ci vogliono sei anni per approvare progetti.
Il risultato e’ che siamo fermi con le rinnovabili a cifre che restano sotto il 40% del fabbisogno nazionale da anni. Per un’idea nel 2014 eravamo al 39%, oggi siamo un po sotto. Cioe’ non siamo cresciuti per niente.
Ancora, per fare un raffronto, qui di sotto l’aumento della capacita’ rinnovabile della Spagna che aumenta come non mai.
In Italia invece, come si vede dal grafico sottostante cresciamo pochissimo.
E’ bene ricordare che l’obiettivo di Draghi (e di Cingolani?) e’ di arrivare al 72% di rinnovabili nel 2030.
Ma davvero? Ma dove li trovano questi numeri? E con quale bacchetta magica succedera’ tutto questo, visto che negli scorsi anni siamo cresciuti come le formiche? E poi con l’accoppiata Cingolani e Franceschini che approvano centrali a gas, trivelle, e che portano avanti inutili discussioni sul nucleare, dove crediamo di andare in questa nazione?
Ma e’ cosi difficile sedersi e davvero per una volta essere ambiziosi e volerlo?
Povera Italia.
Cara Maria Rita, quando installati il mio primo fotovoltaico, anche sulla spinta degli incentivi, fui veramente contento, immaginando l'enorme quantità di capannoni che avrebbero potuto ospitare i pannelli. Ottima partenza, poi gli incentivi diminuirono fino quasi ad azzerarsi. Il mio secondo impianto fu installato con la legge Monti. Il primo impianto costò 21.500€, il secondo 13.000€, senza contare il mio lavoro sul tetto. Fortunatamente funzionano bene e sono ottimizzati per tutti gli usi elettrici.