Ogni tanto sulla televisione italiana compare questa parola, il fentanyl, e desidero parlarne anche io. Sono diversi anni che al lavoro facciamo studi statistici e di modellizzazione sull’uso di sostanze stupefacenti, incluso il fentanyl.
Sono ancora piu’ anni che ne vedo gli effetti sulle strade di Los Angeles.
E’ questa una droga non ancora arrivata a grande scala in Italia, ma da come la vedo io, prima o poi succedera’ ed e’ importante essere pronti.
Soprattutto i giovani.
I cartelli e le gang messicane, con l’aiuto di spacciatori made in the USA, hanno saturato il mercato USA con fentanyl ed analoghi, e prima o poi dovranno smerciare la loro roba altrove. E’ pura logica di mercato. Io penso che sia molto probabile che si mettano d’accordo con mafia, camorra ed altri gruppi di malaffare per portare il fentanyl (e il carfentanyl, e il tranq, e mille altre cose agghiaccianti) in Europa, in Italia.
Come detto, meglio essere pronti.
Le cose piu’ importanti:
Una persona che inizia ad usare il fentanyl, secondo le statistiche USA, ha il 2% di possibilita’ di uscirne. Di uscirne viva, si intende. Il restante 98% continuera’ ad usare, e morira’ probabilmente di overdose, oppure di violenza, soffocamento, attacchi di cuore, e altre malattie innescate da questa sostanza. Questo per capire quanto potente e’. E’ rarissimo liberarsene e tornare a vivere una vita normale. Due su cento ce la fanno.
Bastano 2 milligrammi per l’overdose e la morte. Due milligrammi sono un pizzico di sale. Sbagli un po’ il dosaggio (oppure non sai cosa stai mettendo nel tuo corpo) e tac, muori.
Perche’ questi numeri? Perche’ il fentanyl e’ 50 volte piu’ potente dell’eroina, e 100 volte piu’ potente della morfina. La sensazione di piacere e’ quindi molto maggiore rispetto alle droghe anni ‘80, ma e’ anche molto maggiore la facilita’ di diventarne dipendenti. E ovviamente uno ne diventa dipendente non solo prima, ma con un fortissimo, viscerale bisogno di usarla quando non ce l’hai piu’ in corpo. Diventa piu’ forte di te, la tua ragione di vita, in un modo che un non tossicodipendente non potra’ mai capire (me compresa).
Una persona che usa fentanyl, come tutti i tossici, non e’ piu’ se stessa e nessuna altra cosa (famiglia, figli, amore, amicizia, Dio - nulla) e’ importante tanto quanto la dose successiva.
Il fentanyl si puo’ inalare, sniffare, iniettare. Viene commercializzato con vari nomi come Dance Fever, Friend, China Girl, China Town, Goodfellas, Jackpot, Apache, King Ivory, Murder 8, Great Bear, He-Man, Tango e Cash. L’overdose si manifesta come cianosi, coma, arresto della respirazione.

Qui negli USA e’ una vera ecatombe. Ogni anno muoiono piu’ di 100,000 persone per droga, la maggior parte (oltre il 70%) a causa del fentanyl. E’ come se scomparisse una citta’ media ogni anno, con un enorme strascico di cuori spezzati di mamme, papa’ e figli piccoli.
In questo momento, la droga e’ la principale causa di morte negli USA per tutti quelli che sono sotto i 45 anni. Uno deve pensarci bene a cosa questo significa. Che se hai meno di 45 anni e’ piu’ probabile morire di fentanyl che di incidenti stradali, di cancro, o di infarto.

Ma qual’e’ la storia dietro questo fentanyl e come siamo arrivati fin qui?
Ci sono un sacco di libri (e ne ho letti tantissimi) ma il riassunto e’ qui: il fentanyl, orginariamente un antidolorifico per malati terminali di cancro, e’ una droga perfetta dal punto di vista di uno spacciatore.
Produrre droga tradizionale (cocaina o eroina o marjiuana per esempio) richiede terreni per la produzione intensiva di foglie di coca (o di marijuana), richiede manodopera, richiede condizioni climatiche giuste, e dipende dalla stagionalita’. In poche parole e’ un investimento, richiede tempo e tutto potrebbe essere spazzato via da una grandinata, da un incendio.
O da interventi della polizia antidroga in Colombia o in Thailandia.
Il fentanyl no.
Il fentanyl lo puoi produrre in modo sintetico in un laboratiorio sotterraneo. E siccome e’ cosi potente, pure un laboratorio di dimensioni modeste puo’ creare sufficenti dosi per diventare ricchissimi. Basta che ti fai mandare gli ingredienti precursori online (dalla Cina per la maggior parte, o dall’India di recente), ti compri un frullatore, e una stufetta, metti a bollire e sei a posto. Pure dentro la tua cucinetta. Se proprio uno vuole essere previdente, ci vuole una maschera per evitare di respirare quella roba mentre la cucini.
E poi, voila. Non devi aspettare due o dodici mesi per la raccolta di papeveri in Afghanistan, non ti interessa dei temporali o del sole. Ci vogliono solo poche ore per fare bollire tutto, impacchettare e spedire questi dosi al loro destino. Come detto, visto che una dose e’ fatta di frazioni di milligrammi, e’ tutto facile, anche la spedizione. Ed essendo facile, costa poco.
I costi bassi, la produzione veloce in Messico, hanno fatto si che il fentanyl spiazzasse tutti gli altri oppiacei sul mercato americano. Soprattutto, mentre inizialmente era tutto controllato da grandi cartelli, a Jalisco o a Sinaloa, adesso e’ tutto molto piu’ frantumizzato, e una gang qualunque puo’ diventare imprenditrice di morte, da sola.
E siccome il mercato e’ pressoche’ immenso, ce n’e’ per tutti.
Il risultato e’ che ne producono sempre di piu’ in Messico, ne arriva sempre di piu’ negli USA, e i costi per il consumatore sono sempre piu’ bassi. So con certezza che una dose di fentanyl qui a Los Angeles la puoi comprare per 50 centesimi.
Questo fa si che questa roba e’ dapprertutto. Non e’ come l’eroina che ci volevano 50 mila lire a dose. Qui non c’e’ neppure il limite del costo.

Per di piu’ siccome gli spacciatori vogliono sempre “migliorare” il loro prodotto, sperimentano sempre per trovare formulazioni piu’ potenti ma non letali. Il confine fra le due cose e’ molto labile, e cosi devono fare gli esperimenti. Il New York Times qualche settimana fa ha fatto un reportage su questi mini-laboratori clandestini dove gli esperimenti li fanno sulle galline e sui gatti e sui cani.
Si.
Li iniettano con fentanyl sperimentale e cercano di capire se, e per quanto tempo, galline, gatti, cani sopravvivono, e a seconda di quello che succede a quelle povere bestie, decidono se quella formula specifica si puo’ commercializzare per il cliente umano.
Di piu’. Siccome il fentanyl costa poco, spesso lo mescolano ad altre sostanze piu’ costose o piu’ difficili da produrre, senza che il consumatore lo sappia. Cosi magari uno pensa di star comprando droghe piu’ “leggere”, tipo metamphetamine oppure oppiacei e amphetamine medicinali, e si ritrova fentanyl in corpo. E spesso si muore. Mescolano fentanyl pure con la marijuana.
Un sacco di giovani sopratutto e’ morta cosi, senza saperlo.
Pensavano di usare marijuana e invece usavano fentanyl.
Potrei scrivere all’infinito di tutto questo, e probabilmente lo faro’ ancora.
Voglio solo concludere con questo:
Non mi ero posta di studiare il fentanyl come obiettivo professionale, ma come ormai uno puo’ immaginare, mi piace che la mia matematica, e piu in generale il mio tempo lavorativo e le mie energie intellettuali, vengano dedicate a cose che possano avere una certa utilta’ sociale. La matematica (e la fisica ancora di piu’) sono bellissime, perfette, creative. E la bellezza ha il suo valore intrinseco e non deve servire a niente.
Pero’ a volte hai anche voglia di uno scopo buono, di modo che tutta questa bellezza non diventi manierismo, o peggio, vanita’. E’ stato cosi un po anche per il petrolio, potevo usare quello che sapevo, e sapevo fare, per qualcosa di utile, e allora perche’ no.
Un giorno mi sono accorta che Los Angeles diventava piena di questi zombie-drogati e mi e’ tanto dispiaciuto vedere persone giovani con tutta la vita davanti, con le mille opportunita’ che l’America ti offre, buttati cosi sul marciapiede in preda a crisi di astinenza. Un misto di schifo e di pena. Non posso fare molto, pero’ ho voluto studiare questa cosa per capire cosa accade nei cervelli umani, per parlarne con gli studenti, e in un ultima analisi per parlarne qui.
Il mio messaggio a tutti quelli che hanno figli: ditegli assolutamente di non toccare nessuna sostanza stupefacente. Ora piu’ che mai.
Quale che sia il proprio passato, l’ennui della ricchezza o le privazioni della poverta’, la vita e’ bella sempre, e basta perdersi in una passione vera, in un libro, in una passeggiata in campagna, in un film antico o nuovo, in un gesto di aiuto per chi ne ha bisogno, per sentirsi bene, e per sentirsi bene in modo sano.
Grazie per i tuoi articoli! Preziosissimi!
Mi sembra che questo intervento resti sul piano superficiale del fenomeno.
Un primo dato molto importante per capire la diffusione del fentanyl è di tipo "storico", il fentanyl, infatti, è strettamente correlato ad uno spregiudicato comportamento delle case farmaceutiche che hanno spinto l'uso di oppioidi per uso analgesico, creando il terreno per la diffusione del fentanyl.
Anni '90: Inizio della Crisi
• Introduzione dell'OxyContin (1996): Purdue Pharma lancia OxyContin, un potente analgesico oppiaceo, promuovendolo come sicuro e non additivo. Questo porta a una massiccia prescrizione di oppioidi da parte dei medici.
Anni 2000: Crescita dell'Abuso
• Aumento delle prescrizioni: Negli anni 2000, le prescrizioni di oppioidi aumentano esponenzialmente, contribuendo a un aumento dei casi di dipendenza e overdose.
• Riconoscimento della crisi: Verso la fine degli anni 2000, si inizia a riconoscere l'epidemia di overdose da oppioidi come un problema serio, con un numero crescente di decessi.
2010-2013: Transizione verso l'Eroina
• Spostamento verso l'eroina: Con l'aumento delle restrizioni sulle prescrizioni di oppioidi, molti utenti iniziano a passare all'eroina, più economica e facilmente disponibile.
2013-Presente: Emergenza del Fentanyl
• Diffusione del fentanyl: A partire dal 2013, il fentanyl, un oppioide sintetico altamente potente, inizia a essere ampiamente utilizzato nel mercato illegale. La sua potenza porta a un aumento vertiginoso delle morti per overdose.
• Dichiarazione di emergenza: Nel 2017, l'amministrazione Trump dichiara la crisi degli oppioidi come emergenza sanitaria pubblica, sottolineando la gravità della situazione.
Azioni Legali e Politiche
• Processi contro le case farmaceutiche: Nel 2019, inizia una serie di azioni legali contro le case farmaceutiche accusate di aver contribuito alla crisi. Johnson & Johnson è condannata a pagare risarcimenti.
• Legislazione recente: Nel marzo 2024, il presidente Biden firma l'END FENTANYL Act per combattere il contrabbando di fentanyl e affrontare la crisi in modo più efficace.
Al quadro storico è utile aggiungere un quadro più sociologico del fenomeno e dei consumatori:
(https://aspeniaonline.it/oppiodi-una-crisi-senza-fine/)
"Tra le aree più colpite degli Stati Uniti figurano la costa est, il Midwest e gli Appalachi, con una predilezione per le aree urbane rispetto alle comunità rurali. L’epicentro della crisi comprende quindi sia gli Stati simbolo del disagio americano, come Ohio e West Virginia, che i più ricchi e densamente popolati del New England. Le morti per overdosi da oppiacei variano in base all’età e risultano più frequenti nelle fasce 20-39 e 40-59 anni. Circa l’80% dei decessi riguarda la popolazione bianca e gli uomini presentano un rischio più elevato rispetto alle donne. Inoltre, è stato dimostrato come un basso status socioeconomico sia direttamente correlato al consumo fatale di oppiacei. In tal senso il più importante studio sulle disuguaglianze di mortalità negli Stati Uniti ha evidenziato come disabilità, mancanza di un’occupazione, basso livello di istruzione, difficoltà abitative, assenza di un’assicurazione sanitaria e povertà economica siano fattori associati ad un elevato rischio di overdose fatale".
Infine, è importante aggiungere che l'esperienza della diffusione del fentanyl e la ricerca di strumenti efficaci di contrasto, al di là delle leggi contro il traffico, ha messo in evidenza l'importanza degli interventi di Riduzione del Danno; la diffusione di informazioni fra i consumatori sull'uso del farmaco antagonista, in caso di overdose.
https://www.lila.it/it/news/1829-droghe-riduzione-del-danno-svolta-onu
Oggi, si parla di rischio fentanyl, senza voler apprendere nulla dall'esperienza USA.
L'attuale Governo Meloni, per esempio, opta per un approccio fondamentalmente repressivo, mettendo in discussione la Riduzione del Danno e ostacolando l'uso - da parte dei servizi di outreach - di strumenti di monitoraggio del fenomeno come il drug checking.
E' quanto mai utile, invece, creare alleanze forti fra tutti i portatori di conoscenza - Istituti di ricerca, FF.OO. ma anche Operatori sociali e Consumatori - per strutturare interventi seri di prevenzione, fondati sui dati e sull'evidenza dei risultati, più che su prese di posizione di principio o allarmismi non contestualizzati