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Monika Brzezinska's avatar

Grazie per i tuoi articoli! Preziosissimi!

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Maria Rita D'Orsogna's avatar

spero sia utile :)

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carmen silipo's avatar

Mi sembra che questo intervento resti sul piano superficiale del fenomeno.

Un primo dato molto importante per capire la diffusione del fentanyl è di tipo "storico", il fentanyl, infatti, è strettamente correlato ad uno spregiudicato comportamento delle case farmaceutiche che hanno spinto l'uso di oppioidi per uso analgesico, creando il terreno per la diffusione del fentanyl.

Anni '90: Inizio della Crisi

• Introduzione dell'OxyContin (1996): Purdue Pharma lancia OxyContin, un potente analgesico oppiaceo, promuovendolo come sicuro e non additivo. Questo porta a una massiccia prescrizione di oppioidi da parte dei medici.

Anni 2000: Crescita dell'Abuso

• Aumento delle prescrizioni: Negli anni 2000, le prescrizioni di oppioidi aumentano esponenzialmente, contribuendo a un aumento dei casi di dipendenza e overdose.

• Riconoscimento della crisi: Verso la fine degli anni 2000, si inizia a riconoscere l'epidemia di overdose da oppioidi come un problema serio, con un numero crescente di decessi.

2010-2013: Transizione verso l'Eroina

• Spostamento verso l'eroina: Con l'aumento delle restrizioni sulle prescrizioni di oppioidi, molti utenti iniziano a passare all'eroina, più economica e facilmente disponibile.

2013-Presente: Emergenza del Fentanyl

• Diffusione del fentanyl: A partire dal 2013, il fentanyl, un oppioide sintetico altamente potente, inizia a essere ampiamente utilizzato nel mercato illegale. La sua potenza porta a un aumento vertiginoso delle morti per overdose.

• Dichiarazione di emergenza: Nel 2017, l'amministrazione Trump dichiara la crisi degli oppioidi come emergenza sanitaria pubblica, sottolineando la gravità della situazione.

Azioni Legali e Politiche

• Processi contro le case farmaceutiche: Nel 2019, inizia una serie di azioni legali contro le case farmaceutiche accusate di aver contribuito alla crisi. Johnson & Johnson è condannata a pagare risarcimenti.

• Legislazione recente: Nel marzo 2024, il presidente Biden firma l'END FENTANYL Act per combattere il contrabbando di fentanyl e affrontare la crisi in modo più efficace.

Al quadro storico è utile aggiungere un quadro più sociologico del fenomeno e dei consumatori:

(https://aspeniaonline.it/oppiodi-una-crisi-senza-fine/)

"Tra le aree più colpite degli Stati Uniti figurano la costa est, il Midwest e gli Appalachi, con una predilezione per le aree urbane rispetto alle comunità rurali. L’epicentro della crisi comprende quindi sia gli Stati simbolo del disagio americano, come Ohio e West Virginia, che i più ricchi e densamente popolati del New England. Le morti per overdosi da oppiacei variano in base all’età e risultano più frequenti nelle fasce 20-39 e 40-59 anni. Circa l’80% dei decessi riguarda la popolazione bianca e gli uomini presentano un rischio più elevato rispetto alle donne. Inoltre, è stato dimostrato come un basso status socioeconomico sia direttamente correlato al consumo fatale di oppiacei. In tal senso il più importante studio sulle disuguaglianze di mortalità negli Stati Uniti ha evidenziato come disabilità, mancanza di un’occupazione, basso livello di istruzione, difficoltà abitative, assenza di un’assicurazione sanitaria e povertà economica siano fattori associati ad un elevato rischio di overdose fatale".

Infine, è importante aggiungere che l'esperienza della diffusione del fentanyl e la ricerca di strumenti efficaci di contrasto, al di là delle leggi contro il traffico, ha messo in evidenza l'importanza degli interventi di Riduzione del Danno; la diffusione di informazioni fra i consumatori sull'uso del farmaco antagonista, in caso di overdose.

https://www.lila.it/it/news/1829-droghe-riduzione-del-danno-svolta-onu

Oggi, si parla di rischio fentanyl, senza voler apprendere nulla dall'esperienza USA.

L'attuale Governo Meloni, per esempio, opta per un approccio fondamentalmente repressivo, mettendo in discussione la Riduzione del Danno e ostacolando l'uso - da parte dei servizi di outreach - di strumenti di monitoraggio del fenomeno come il drug checking.

E' quanto mai utile, invece, creare alleanze forti fra tutti i portatori di conoscenza - Istituti di ricerca, FF.OO. ma anche Operatori sociali e Consumatori - per strutturare interventi seri di prevenzione, fondati sui dati e sull'evidenza dei risultati, più che su prese di posizione di principio o allarmismi non contestualizzati

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Maria Rita D'Orsogna's avatar

signora, questo e' un blog e non un libro. era il mio intento parlare di tutte queste cose con calma in modo che uno non affogasse nelle informazioni. per me la cosa piu importante e' che la gente sappia che di queste cose si muore. il resto viene dopo. io ci lavoro da anni su queste cose. attenda e veda. grazie comunque.

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carmen silipo's avatar

Gent.ma anche io è qualche anno che ne ho a che fare. Credo semplicemente che - in particolare perchè si tratta di un consumo che ancora non sembra diffuso - sia importante dire che ci sono gli strumenti per una prevenzione più efficace. Prevenzione che - come abbiamo imparato - non può limitarsi a dire “si muore”, altrimenti non si comprenderebbe il fenomeno in sè. Credo che, soprattutto chi se ne occupa, dovrebbe dare informazioni sui rischi e sui danni, ma anche sugli interventi: il drug checking, in particolare, è un modo di rilevare la sostanza nei territori, prima che siano le morti per overdose a segnalarla.

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Filippo Foti's avatar

Sempre preziosa nei tuoi articoli

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